PESCHERIA 9 MAGGIO 2016 - Lions Club Rovigo

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Ipotesi e idee per  un nuovo skyline del Corso del Popolo. Il Lions club di Rovigo propone idee  soluzioni alla città  
 

 
Proseguendo nel cammino  finalizzato a una  migliore conoscenza delle caratteristiche e potenzialità di Rovigo, i punti di  forza e di debolezza e come renderla più accogliente e piacevole a potenziali  fruitori, il Lions club rodigino ha promosso un incontro pubblico, in Pescheria  nuova, il 9 maggio scorso. Un confronto con ingegneri e architetti che hanno  delineato il fattibile prendendo in esame il Corso del Popolo, la zona più  rappresentativa della città.  

Rovigo - Una serata per riparlare del Corso del  Popolo, di ciò che era all'inizio e di ciò che è diventato, un pò alla volta,  nei decenni a cavallo tra le due guerre mondiali, fino alla trasformazione  definitiva che oggi lo connota. Il percorso, molto interessante, è stato  reso possibile dalla proiezione di foto e immagini realizzata da Mario  Andriotto, imprenditore con il pallino del collezionismo relativo alla storia di  Rovigo. Riportando, in qualche modo a galla il dibattito tra chi vorrebbe la  principale arteria della città aperta completamente al traffico e chi preferisce  viverla passeggiando con i bambini, sedendosi ai tavolini dei caffé che lo  punteggiano da entrambi i lati. Tra chi critica la disarmonia e le incongruenze  dei vari edifici privati a confronto fra loro e nel contesto dei palazzi  pubblici realizzati dalle varie amministrazioni.
  A mettere d'accordo le diversi opinioni, Giovanni Salizzoni,  ricercatore e docente al Dipartimento di Architettura e Pianificazione  territoriale della  Facoltà di Ingegneria, Università degli studi di Bologna.  A lui, il presidente Lions, Renzo Moro, ha posto il primo e fondamentale  quesito: "Cosa permettono di fare gli strumenti urbanistici adottati a Rovigo e  quali limiti prevedono se ci fosse la possibilità di intervenire sul profilo  degli edifici che delimitano i due lati di corso del Popolo?".
  "Il piano urbanistico, approvato nel 2009, fin dall'inizio aveva lo  scopo di rimettere a posto quelle che erano le disarmonie nelle diverse  componenti e la scelta di iniziare da Corso del Popolo, la parte più  significativa del contesto urbano di Rovigo, è una sfida piuttosto interessante"  - ha anticipato Giovanni Salizzoni. "Trovare qualcosa che migliori quello che  noi riteniamo bello o brutto è piuttosto difficile dato il valore personale dei  concetti di bello e brutto. Il governo in carica sta cercando di portare  avanti piani regolatori abbastanza simili in ambito nazionale mentre il peso  della crisi economica si fa ancora sentire e senza la declinazione del piano  degli interventi regionali si fa poca strada. C'è una certa aspirazione a  modificare l'esistente, a intervenire sul Piano di assetto del territorio ma  dobbiamo avere una visione ampia: valutare cosa potrà andare bene fra  vent'anni e che tipo di cittadini ne fruirà. Qualunque piano di  intervento si decida di fare, dovrà essere a maglie larghe, agilmente  negoziabile e partire da un dialogo con la Regione Veneto" - ha  concluso.
 Di efficienza energetica degli edifici e di riqualificazione o  ricostruzione ha trattato Marco Boscolo, docente alla Facoltà di Ingegneria  all'Università di Ravenna. Una relazione squisitamente tecnica basata su  esempi di case ristrutturate applicando tecnologie d'avanguardia per riscaldare  e raffrescare gli ambienti a costo bassissimo, studiandone le reazioni in  periodi diversi dell'anno per ottenere sempre il massimo delle prestazioni.  Applicazioni possibili se vengono eseguite da maestranze e tecnici  specificatamente formati.

 Ultimi a presentare idee e ipotetiche soluzioni per rendere Corso del  Popolo qualcosa di veramente innovativo, in grado di fare della via un polo di  attrazione per le città limitrofe, gli architetti Luca Paparella e Nicola  Bertuccio. Considerando gli edifici privati che fiancheggiano il Corso e si  alternano con i palazzi pubblici costruiti nel secondo dopoguerra, hanno  immaginato di cambiare intonaci e serramenti, di aggiungere piani o toglierne  per uniformare la linea dell'orizzonte sopra le costruzioni. Hanno eliminato  garage a livello strada per mettere zone verdi e panchine e lo hanno suddiviso  l'area per zone di valore: storico, artistico, simbolico. Hanno segnalato  edifici incongrui da ricostruire con standard più elevati o da riqualificare  senza demolizione. Un cammino che deve, in primo luogo coinvolgere i  proprietari e convincerli che le risorse necessarie possono diventare  remunerative mettendo sul mercato ambienti e abitazioni belle e piacevoli. Poi  serve il consenso della cittadinanza, evitando critiche e discussioni  all'infinito, e la presentazione di bandi appositi che  rendano appetibile  l'operazione nel suo insieme. Una prospettiva, al momento, dai tempi  piuttosto lunghi.         


Il Lions nel Mondo.

Con 1,36 milioni di soci, distribuiti in 46.000 clubs di tutto il mondo, il  Lions international  è l'organizzazione di assistenza più grande del pianeta. Un  record per una associazione che, nel 2017, raggiungerà il  secolo di vita. Cento  anni dedicati all'aiuto di chi è in difficoltà; al sostegno di giovani e  bambini, alla tutela del territorio e dell'ambiente, a portare aiuto a chi è  colpito da calamità naturali. Nel programma del Lions international  tanti progetti per migliorare la salute delle comunità più povere, campagne di  prevenzione dalla cecità, dal diabete, contro la sordità. Una allerta continua  per rispondere ai bisogni primari della vita, raccogliendo cibo, vestiario,  libri, attivando campagne di screening della vista e dell'udito, di vaccinazioni  e alfabetizzazione. Pronti a portare immediato soccorso se si verificano  calamità naturali, contribuendo anche finanziariamente a interventi umanitari.  Interventi sempre svolti in completa autonomia.  

 
 
Lauretta Vignaga
 
 
12 maggio 2016
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